The Privacy Project
I bambini, le fotografie e la questione della privacy online.
Da tempo, oltre alle foto del servizio fotografico richiesto, realizzo e colleziono fotografie di bambini da un punto di vista diverso, che li renda irriconoscibili, non identificabili, ma che al tempo stesso siano protagonisti di un’immagine che racconti qualcosa.
Questa raccolta nasce dal desiderio di alcune famiglie incontrate nel tempo: “vorremmo pubblicare su Facebook una foto della nostra famiglia ma senza mostrare il volto dei nostri bimbi”.
Ho così deciso di allargare questa pratica a tutti i lavori in cui ciò è possibile.

Privacy e il palloncino rosso

Privacy e bolle di sapone

Super-privacy per Superman
Sono una fotografa di famiglia: per lavoro (ma non solo) incontro tantissime mamme.
Mi piace parlare con loro, ascoltare le loro storie e quelle dei loro bambini, quali sono le dinamiche e le relazioni che sostengono le famiglie di cui fanno parte. Amo conoscere gli elementi comuni tra i diversi nuclei familiari ma soprattutto quelli estremamente peculiari.
Ho conosciuto persone con lavori assurdi e impensati, orari folli, acrobate della vita tra famiglia, lavoro e vita sociale.
Ho incontrato coppie di genitori differenti con pareri diversi e opposti sull’allattamento e sul parto, sull’uso del ciuccio, sui telefonini e i tablet in mano ai bimbi più piccoli, sull’educazione dei pargoli in generale: ogni volta, in ogni famiglia un’idea diversa, spesso un aspetto della vita affrontato da un punto di vista che prima ignoravo.

FIAT, vintage e privacy

Strani dettagli per questi piedini (sono due gemelle!) e privacy

Peluche attack – 8 mesi

Peluche attack – 2 anni
Uno dei temi caldi del momento, che divide le opinioni e i comportamenti in modo netto, è la pubblicazione delle foto dei bambini online, soprattutto sui social network.
Nel rispetto di qualsiasi pensiero, ho un mio punto di vista ragionato sulla questione, non a caso, occupandomi di immagine e immagini.
Credo sia estremamente comprensibile la voglia e la necessità da parte di mamma e papà di immortalare i propri bambini in quanti più attimi possibili, il desiderio di conservare quelle immagini nel cuore e nella memoria, la gioia di mostrare la crescita attraverso le fotografie ai parenti lontani (hai letto questo post?), ed è ormai largamente riconosciuta l’importanza delle fotografie per crescere bambini fiduciosi.

Privacy e gambette

Dancing in the privacy

Bolle di sapone nella privacy

La privacy e il gatto – bimba di otto mesi
Penso, d’altra parte, che sia giusto mantenere la riservatezza sull’effige dei propri figli se questo genera ansia nei genitori, non solo per un problema di sicurezza online ma soprattutto per il rispetto della piccola persona che è e dell’adulto che sarà.
Proprio per questo, per quanto mi faccia piacere mostrare e diffondere il più possibile il mio lavoro, non forzo i genitori per la firma della liberatoria: produco immagini per loro e per il mantenimento di un loro ricordo, e questo è il mio fine ultimo.
La liberatoria è un documento in cui il soggetto fotografato autorizza il fotografo alla pubblicazione della propria immagine: in caso di minori, il documento è firmato dai genitori (dal mio punto di vista, preferibilmente da entrambi).
Questo documento e la tutela dell’immagine dei minori online diventano però un elemento imprescindibile per la condivisione / pubblicazione in rete (ma non solo in rete) delle foto: ogni fotografo professionista lo sa, in modo particolare se specializzato nella fotografia di bambini!

Privacy in un ritratto di famiglia

Privacy e grasso bruno

Piccolissimi piedi in piena privacy

La privacy delle piccole cose
Credo però che esistano comportamenti maggiormente a rischio rispetto alla pubblicazione, sui social, di una dignitosa fotografia ogni tanto: ad esempio andare quotidianamente ai giardinetti postando l’informazione su Facebook e dare tanto di riferimenti di luogo con la geolocalizzazione attiva. Oppure andare in vacanza per due settimane, segnalare la destinazione ma soprattutto indicare che la casa è (ovviamente) vuota in quel determinato periodo…

In attesa di una sorella maggiore, in tutta privacy

Fratellanza, gravidanza e privacy

Privacy per una nuova gravidanza
A me personalmente, inoltre, non piacciono molto le foto dei bimbi con il bollone/adesivo di Facebook piazzato in viso: a volte la timeline mi sembra tempestata da tanti piccoli cartoon extraterrestri: ma perché? Ma non sarebbe meglio evitarne direttamente la condivisione?
Per questo, nel limite del possibile ma anche come sfida personale, cerco in ogni servizio di realizzare almeno una-due immagini raccolte nel mio “The Privacy Project”: per me, per le mamme che potrebbero aver piacere di pubblicare una buona foto in cui il bimbo non è riconoscibile, per loro stessi, piccoli bimbi non-adesivo.
Un mio regalo, un extra non richiesto, una mia visione personale ma rispettosa su quel piccolo mondo….

Privacy in un concentrato di ciccia
Ringrazio Eleonora Magon e il suo blog “Letto a quattro piazze“ perché grazie ad un’intervista pubblicata riguardante il mio lavoro mi ha dato l’input per condividere questa raccolta, chiusa da tempo nel cassetto delle bozze.
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